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Discussione: Tennis news 2018

  1. #1
    Forumista d'assalto L'avatar di ghepardo
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    Predefinito Tennis news 2018

    Marion Bartoli ritorna in campo. A Miami la sua prima
    Venerdì scorso, il giorno dopo la decisione di tornare a competere nel tennis professionistico, Marion Bartoli ha tenuto una conferenza stampa coi media francesi a Parigi per spiegare nel dettaglio il suo rientro che dovrebbe avvenire nel marzo 2018 al Miami Open.
    Bartoli ha indicato la malattia del 2016, dove è arrivata a pesare 41kg, come motivazione cruciale che l'ha portata a prendere questa scelta. «Se tutto ciò non fosse successo, non credo che avrei avuto questo desiderio così forte di tornare a giocare.


    In quel momento ho giurato a me stessa che se mai fossi tornata in piena salute, avrei cercato di tornare in campo per provare a rivivere le emozioni vissute a Wimbledon tre anni prima. Il tennis mi ha tenuto in vita: mi sono aggrappata ai tanti momenti belli vissuti nel corso della mia carriera, trovando la forza di reagire.
    Quando sono guarita ho ripreso in mano la mia vita, e ho deciso di provare a completare ciò che nel 2013 avevo lasciato a metà, dovendomi ritirare per un grave problema alla spalla nel momento in cui mi sentivo pronta per diventare ancora più forte». Si tratterrà di una seconda carriera per Bartoli, che si era ritirata a Montreal nel 2013 a sorpresa per problemi fisici, a un mese dal successo a Wimbledon.
    «I punti interrogativi più grandi erano la spalla destra, che nel 2013 era stata la causa principale del mio ritiro, e ovviamente la mia salute. Mi hanno seguito per vedere se all’aumentare del peso del lavoro il corpo reagiva nel modo giusto, dal punto di vista cardiaco, muscolare e tendineo.
    Oggi da parte dei medici ho il semaforo verde. So che gli allenamenti andranno intensificati molto, e che sono solo all’inizio, ma sono pronta a lavorare duramente e non penso di forzare il mio fisico a sostenere qualcosa di sovrumano». Quindi sulla sua reale condizione attuale: «Dal punto di vista del gioco sento di essere all’80-90% del mio livello quando ho vinto Wimbledon, mentre fisicamente mi manca ancora un 40%.
    Se ho scelto di tornare lo faccio anche perché punto in alto. Tuttavia, per me la cosa più importante è continuare ad allenarmi, a progredire quotidianamente, e far sì che il mio corpo sia pronto per giocare.
    Il giorno in cui scenderò in campo per la prima volta sarà una grande vittoria. Dopo tutto ciò che ho passato, quello che succederà in campo sarà solo qualcosa in più. Ma se penso di avere le capacità per ottenere ancora buoni risultati.
    L’obiettivo è giocare per tre anni, fino ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020». Come risultati, spera di vincere la Fed Cup e un altro Slam. Non qualcosa di realistico secondo Patrick Mouratoglou, allenatore di Serena Williams: «Dipende da cosa si intende per tornare.
    Tornare sì, ma a quale livello? Se si intende essere di nuovo in top 100, penso sia possibile. Vincere uno Slam non è la stessa cosa. In ogni caso, dovrà procedere passo dopo passo e man mano si renderà conto di ciò che manca e avrà sempre più elementi per sapere se sarà possibile o meno.
    Non è che non sia coraggiosa, tutti sanno che lei lo è. In ogni caso, sono un grande sostenitore di coloro che stabiliscono obiettivi e che lavorano. Con quello, si può andare lontano. La sua carriera lo dimostra». .
    Noi fummo i gattopardi... i leoni! Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli... le iene. E tutti quanti: gattopardi, leoni, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra!

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    Bauer (26-12-2017)

  3. #2
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    Predefinito Riferimento: Tennis news

    Adriano Panatta scrive le sue previsioni in vista del 2018…

    Mi piace Dimitrov, ha qualità, gioca puntando sulle sue doti, che non sono quelle di Federer, ma un po’ sì, il dritto portato in modo simile, meno pesante e qualche volta un po’ troppo distante dalla palla, ma cercato con anticipo e l’intervento del polso al momento dell’impatto con la palla, a scovare angoli che ad altri non vengono per vie naturali; e il rovescio addirittura più bello, se non più efficace (tanto più da quando Roger lo gioca sovente a tutto braccio), ma stilisticamente prezioso, un gesto tratto dalla scuola antica, quella del bel tennis.

    È un mio vecchio pallino, il bulgaro, uno che speravo prima o poi arrivasse a misurarsi alla pari con i più forti, e credo che ora possa permetterselo, anche se dopo questo Master che per lui rappresenta così tanto (il primo successo importante di una carriera che le fasi giovanili le ha da tempo messe alle spalle), arriveranno le prove più dure, quelle in cui si troverà a gestire un’immagine di sé di certo dilatata nella sua stessa considerazione, contro avversari che lo conoscono bene, e ai quali il fatto che abbia vinto un Master non è che cambi poi moltissimo.
    L’impressione è che il 2018 sarà un anno speciale, ma diverso da questo 2017 che per tanti aspetti – e grazie a Federer e Nadal – è risultato straordinario. Sarà l’anno dei ritorni (in massa), e dei verdetti definitivi. Per Dimitrov, e per i ragazzi più giovani. Molti di loro si sono spinti “un passo più in là”, approfittando com’era doveroso delle assenze di tennisti ingombranti per chi voglia far gara di testa: Djokovic, Murray, Wawrinka, Raonic, Nishikori, alla fine anche Berdych, seppure sia in calo. A gennaio riprenderanno tutti il loro posto, e si vedrà chi fra loro riuscirà a essere subito competitivo (come lo è stato Federer in Australia) e chi invece avrà bisogno di tempi più lunghi. Ma ci saranno, e nessuno potrà andare a sfidarli con la certezza di batterli facilmente. Su queste tensioni si misurerà il livello raggiunto da Dimitrov, da Goffin, dallo stesso Zverev che sì, è vero, ha l’aria del predestinato. Se i rientranti dovessero in breve ricostituire quel club esclusivo e inarrivabile (lo stesso cui appartengono d’ufficio Federer e Nadal), Grigor e gli altri rischiano un contraccolpo difficile da gestire, perché ne andrà della loro autostima, e c’è il rischio che le convinzioni positive finalmente raggiunte vadano in frantumi.
    Dimitrov ha 26 anni, e l’età è giusta. Anche se non ha incontrato Federer (che lo batte sempre) al Master, si è guadagnato il titolo senza sconfitte. E non è poco… In alcuni match (il primo con Goffin, per esempio) si è permesso addirittura di dilagare. È migliorato, ha messo più pazienza in certe fasi del gioco e non spreca il colpo al terzo scambio. Dunque è cresciuto. Potrebbe essere un ottimo intermezzo, in questo tennis di passaggio, fra grandissimi campioni su con l’età, e ragazzini che devono imparare a vincere. Il 2018 ci dirà…


    Noi fummo i gattopardi... i leoni! Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli... le iene. E tutti quanti: gattopardi, leoni, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra!

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    Bauer (26-12-2017)

  5. #3
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    Predefinito Riferimento: Tennis news

    WTA Auckland: Errani sostituirà Azarenka. In attesa della sentenza

    Alla giocatrice emiliana è stata assegnata una wild card: il direttore del torneo non giudica controverso l'affaire-Letrozolo. Ma la sentenza del TAS non arriva

    Si tratta della prima wild card del 2018 a una giocatrice incappata in una squalifica per doping, ma non parliamo di Maria Sharapova. È l’italiana Sara Errani, fuori due mesi per l’assunzione giudicata involontaria di letrozolo e adesso numero 132 delle classifiche WTA. ‘Sarita’prenderà parte grazie a una wild card al WTA International di Auckland, rimasto orfano di Vika Azarenka che ha dovuto rinunciare per questioni legate alla custodia del figlio Leo.
    La giocatrice nata a Bologna avrebbe dovuto disputare le qualificazioni, da cui quindi può ritenersi dispensata. Questa notizia si accompagna all’attesa per la pronuncia del TAS, attesa entro Natale ma il cui rinvio a inizio 2018 appare ormai probabile. Anche a causa delle insistenze di Nado Italia, tra le possibilità esiste anche quella più infausta, ovvero i due anni di squalifica stabiliti come massima pena per gli sportivi a cui non sia imputabile una colpa o negligenza grave. È questo il caso di Sara Errani, la cui difesa in ‘buona fede’ è stata accettata dal tribunale che le ha comminato una squalifica di soli due mesi. Il rischio esiste soprattutto in virtù di alcuni precedenti – uno riguarda il canottiere italiano Niccolò Mornati – che hanno visto squalifiche superiori a due anni in casi di sostanze che la WADA giudica omologhe al letrozolo.
    POLEMICA CHIUSA SUL NASCERE

    Doping offender‘, è così che qualche magazine in giro per il mondo ha apostrofato la giocatrice azzurra nell’annunciare la wild card assegnatale dagli organizzatori del torneo neozelandese. Il direttore della manifestazione, Karl Budge, non ha però dubbi sulla bontà della sua scelta. “La WTA le consente di giocare a tennis, quindi lo facciamo anche noi”;e la polemica è stemperata sul nascere. Budge ha specificato che il nome di Sara Errani era già nei suoi piani quando circa quattro settimane fa, in una conversazione con la giocatrice, aveva potuto apprezzare la sua volontà di giocare il torneo di doppio e le aveva parlato della possibilità di riservarle un invito al tabellone di singolare qualora se ne fosse presentata l’occasione. L’occasione si è presentata con il forfait di Azarenka, e Karl Budge ha pensato subito a lei.
    Se Errani può trasformarsi in un’insidia per le avversarie, non avendo classifica adeguata e quindi una testa di serie? “È una giocatrice molto solida, non raggiungi una finale Slam senza esserlo. Poi è stata in top 10. Sarà ‘unseeded’ dunque non possiamo sapere con chi capiterà. Non vorrei che beccasse Wozniacki o Radwanska nel loro primo match stagionale…”.
    LE ALTRE WILD CARD
    Gli organizzatori dell’ASB Classic possono assegnarne ancora due. Rimane in vita, benché remota, la possibilità che una possa andare a Serena Williams; la statunitense scenderà in campo sabato ad Abu Dhabi contro Jelena Ostapenko, quindi non sarebbe impossibile per lei esordire ad Auckland il martedì successivo. Non dovesse concretizzarsi questa possibilità,sembra in pole position la giovane connazionale Sofia Kenin (anche lei, come Errani, iscritta alle qualificazioni). Per la seconda wild card è invece altamente probabile che la scelta ricada su una giocatrice neozelandese: Jade Lewis, già invitata nel 2017, Erin Routliffe o Paige Hourigan.
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  6. #4
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    Predefinito Riferimento: Tennis news

    Bravo Ghepardo. Bella e utile sezione!


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    ghepardo (26-12-2017)

  8. #5
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    Predefinito Riferimento: Tennis news

    Citazione Originalmente inviato da ghepardo Visualizza messaggio
    Marion Bartoli ritorna in campo. A Miami la sua prima
    Venerdì scorso, il giorno dopo la decisione di tornare a competere nel tennis professionistico, Marion Bartoli ha tenuto una conferenza stampa coi media francesi a Parigi per spiegare nel dettaglio il suo rientro che dovrebbe avvenire nel marzo 2018 al Miami Open.
    Bartoli ha indicato la malattia del 2016, dove è arrivata a pesare 41kg, come motivazione cruciale che l'ha portata a prendere questa scelta. «Se tutto ciò non fosse successo, non credo che avrei avuto questo desiderio così forte di tornare a giocare.


    In quel momento ho giurato a me stessa che se mai fossi tornata in piena salute, avrei cercato di tornare in campo per provare a rivivere le emozioni vissute a Wimbledon tre anni prima. Il tennis mi ha tenuto in vita: mi sono aggrappata ai tanti momenti belli vissuti nel corso della mia carriera, trovando la forza di reagire.
    Quando sono guarita ho ripreso in mano la mia vita, e ho deciso di provare a completare ciò che nel 2013 avevo lasciato a metà, dovendomi ritirare per un grave problema alla spalla nel momento in cui mi sentivo pronta per diventare ancora più forte». Si tratterrà di una seconda carriera per Bartoli, che si era ritirata a Montreal nel 2013 a sorpresa per problemi fisici, a un mese dal successo a Wimbledon.
    «I punti interrogativi più grandi erano la spalla destra, che nel 2013 era stata la causa principale del mio ritiro, e ovviamente la mia salute. Mi hanno seguito per vedere se all’aumentare del peso del lavoro il corpo reagiva nel modo giusto, dal punto di vista cardiaco, muscolare e tendineo.
    Oggi da parte dei medici ho il semaforo verde. So che gli allenamenti andranno intensificati molto, e che sono solo all’inizio, ma sono pronta a lavorare duramente e non penso di forzare il mio fisico a sostenere qualcosa di sovrumano». Quindi sulla sua reale condizione attuale: «Dal punto di vista del gioco sento di essere all’80-90% del mio livello quando ho vinto Wimbledon, mentre fisicamente mi manca ancora un 40%.
    Se ho scelto di tornare lo faccio anche perché punto in alto. Tuttavia, per me la cosa più importante è continuare ad allenarmi, a progredire quotidianamente, e far sì che il mio corpo sia pronto per giocare.
    Il giorno in cui scenderò in campo per la prima volta sarà una grande vittoria. Dopo tutto ciò che ho passato, quello che succederà in campo sarà solo qualcosa in più. Ma se penso di avere le capacità per ottenere ancora buoni risultati.
    L’obiettivo è giocare per tre anni, fino ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020». Come risultati, spera di vincere la Fed Cup e un altro Slam. Non qualcosa di realistico secondo Patrick Mouratoglou, allenatore di Serena Williams: «Dipende da cosa si intende per tornare.
    Tornare sì, ma a quale livello? Se si intende essere di nuovo in top 100, penso sia possibile. Vincere uno Slam non è la stessa cosa. In ogni caso, dovrà procedere passo dopo passo e man mano si renderà conto di ciò che manca e avrà sempre più elementi per sapere se sarà possibile o meno.
    Non è che non sia coraggiosa, tutti sanno che lei lo è. In ogni caso, sono un grande sostenitore di coloro che stabiliscono obiettivi e che lavorano. Con quello, si può andare lontano. La sua carriera lo dimostra». .
    https://www.youtube.com/watch?time_c...&v=UQwArdYtBy8

    Diciamo che di strada ne ha da fare prima di tornare in forma accettabile

  9. #6
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    Citazione Originalmente inviato da carretero Visualizza messaggio
    https://www.youtube.com/watch?time_c...&v=UQwArdYtBy8

    Diciamo che di strada ne ha da fare prima di tornare in forma accettabile
    ma una via di mezzo no?

  10. #7
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    Atp Pune 2018: Marco Cecchinato entra nel tabellone principale

    Buone notizie per Marco Cecchinato. Il tennista siciliano inizierà il suo 2018 nel tabellone principale dell’Atp 250 Pune, alla prima edizione della storia dopo aver preso il posto dell’altra città indiana di Chennai. Cecchinato, solamente fuori di quattro posti al momento dell’uscita dell’entry list, ha sfruttato il forfait di Andrey Kuznetsov che lo precedeva tra gli alternates e dunque sarà al via nel primo turno del main draw assieme a nomi del calibro di Marin Cilic, Kevin Anderson e Roberto Bautista Agut.
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  11. #8
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    25012222_522909471410692_4649335804823339008_n.jpg
    Con questa foto, i due tennisti statunitensi hanno ufficializzato la loro relazione, dando così vita ad una nuova coppia nel mondo del tennis.
    Bjorn Fratangelo, chiamato così in onore della leggenda Bjorn Borg, ha vinto il Roland Garros Junior nel 2011 e l’anno successivo si è cimentato tra i Pro. Attualmente occupa la posizione 111 del ranking, ma in passato è stato anche tra i Top 100.
    Madison Keys, invece, quest’anno ha raggiunto la finale degli Us Open, ma ha perso dalla connazionale Stephens. È stata numero 7 del ranking ed ha raggiunto l’ultimo atto sia a Roma che a Montreal, ma è uscita sconfitta in entrambe le occasioni.
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  12. #9
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    Novak Djokovic ammette: “Ho ancora fastidi al gomito”. C’è preoccupazione in vista degli Australian Open(Di sabato 30 dicembre 2017)

    Doveva essere il rientro dopo 6 mesi di stop quello per il serbo, ex n.1 del
    Tennis mondiale, NovakDjokovic il match contro lo spagnolo Alberto Bautista nel torneo di esibizione di Abu Dhabi ma all’ultimo Nole è stato costretto a dare forfait. ancora una volta sarebbe colpa del gomito destro, lo stesso che lo aveva obbligato a terminare anzitempo la stagione. “Sono estremamente dispiaciuto di dovermi ritirare dal torneo – ha dichiarato Djokovic via social – Ma negli ultimi giorni ho nuovamente avvertito fastidi al gomito. Ho fatto accertamenti ed i medici mi hanno consigliato di non rischiare. Devo accettare la situazione e continuare a curarmi per tornare il più presto possibile sui campi“.

    A sole 24 ore dalla rinuncia al torneo-esizione di Abu Dhabi, l'ex numero uno mondiale ha rinunciato anche al torneo di Doha, in programma la settimana prossima. Nole non gioca da Wimbledon 2017, torneo dopo il quale ha deciso di prendere una pausa per operarsi al gomito infortunato e ripresentarsi nelle migliori condizioni possibili sin dall'inizio della stagione 2018, in vista degli Australian Open che si tengono a metà gennaio. Ma il ritorno al tennis giocato finora non ha dato i risultati sperati, il gomito sembra ancora dolere molto e la doppia rinuncia suona come minaccioso campanello d'allarme in prospettiva dell'imminente slam di Melbourne, dove il campione di Belgrado ha trionfato sei volte

    "La situazione è immutata rispetto a venerdì (quando il serbo ha rinunciato ad Abu Dhabi, sostituito dal rientrante Murray, a sua volta apparso in condizioni precarie n. d. r.) - sento ancora dolori al gomito - ha dichiarato Djokovic, aggiungendo che non riprenderà a competere fino a quando non sarà pronto al 100 per cento. "Spero che questo accada molto presto", ha aggunto Nole ringraziando i suoi fan per "la pazienza e il sostegno" ricevuti in questi mesi.

    Dopo aver rinunciato all'esibizione di Abu Dhabi, il campione serbo aveva detto che quel primo forfati avrebbe potuto "avere un'influenza sul suo inizio stagione e sulla


    programmazione della partecipazione ai tornei successivi...", aggiungendo che a quel livello una decisione sarebbe stata presa nei giorni successivi.

    Il Qatar ExxonMobil Open di Doha si tiene dal 1° al 6 gennaio. È un Atp 250, nel quale Nole è campione uscente (aveva battuto Murray in finale). L'assenza costerà al serbo, sceso al 12° posto del ranking mondiale, un'ulteriore perdita di punti Atp e verosimilmente di posizioni.
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  13. #10
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    Predefinito Riferimento: Tennis news

    BERRETTINI e TRAVAGLIA entrano in tabellone a DOHA...dopo 2 bei turni di qualificazione...
    ...salta invece SEPPI dopo 3 tie-break con BASIC...

    bene anche la PAOLINI in CINA che si qualifica ed avrà un 1° turno abbordabile...

    molto brava la CHIESA ad AUCKLAND che giocherà il 3° turno di qualificazioni con la VICHERY...
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